La mancanza dei gesti quotidiani e la (ri)scoperta dell’essenziale

di Carlotta Pizzi

“Benedetti siano gli istanti,e i millimetri, e le ombredelle piccole cose.”(Fernando Pessoa) In alcuni momenti del progetto, nelle parole dei ragazzi, è emersa una nuova consapevolezza rispetto all’importanza delle piccole cose che mi piacerebbe chiamare “consapevolezza del minuscolo”. Sono i gesti quotidiani, le abitudini rassicuranti a cui non facevamo più caso, un certo modo di prestare attenzione a ciò che davamo per scontato e che ora ci manca, come la sensazione di calore del sole sulla pelle o il sorriso degli amici. Nei racconti di alcuni a mancare sono perfino i piccoli momenti di tensione coi compagni di classe, le prese in giro tra chi si conosce e condivide ogni giorno l’aula e il banco, le sfide a chi “finirà per primo il libro”, perché davano un colore vivo, eccitante alle giornate. I ricordi condivisi diventano così il filo rosso che unisce nella distanza, che tiene accese certe emozioni, l’assenza stessa di qualcosa gli attribuisce ora un valore nuovo. In fondo sono spesso proprio le piccole cose a provocare i cambiamenti più grandi dentro di noi, sono i dettagli di una persona, un luogo, un gesto ad agganciarsi nella nostra memoria restituendoci la nostra idea del mondo. Sono i profumi, i gusti e i suoni. Il periodo di isolamento che abbiamo vissuto anche attraverso gli occhi dei ragazzi ci ha riportato alla dimensione dell’essenziale, di cui spesso si parla ma che si vive raramente.Invece il tema del benessere, dell’avere cura di sé e degli altri, parte integrante del percorso che abbiamo fatto insieme, è diventato il focus quotidiano di ogni notizia, ogni conversazione, ogni nostro pensiero. Ripartiamo da qui, ricordandoci di conservare questo sguardo nuovo sulle piccole, essenziali cose ancora a lungo, consapevoli del loro grande potere nel tenerci connessi gli uni agli altri.

I Partnerdel progetto

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